Behnam Ali Farahzad
Da - AGORA – Poesie per Giovanni – le poesie della mia nuova striscia per i dipinti di Behnam Ali Farahzad, nell’ordine consequenziale individuato da Giovanni Mingrino.
La pace l’amicizia accordi suoni
di parole di voci di strumenti
di disegni progetti di avventure,
senza scontri, di incontri tra gli umani.
Il piacere il sapere e la ricchezza
bisogna riconoscere e capire
nei valori coi limiti e l’azzardo
della disuguaglianza col diverso.
I ponti tra gli umani del linguaggio
sono cultura cose arte lavoro
per dar spazio alla vita che continua.
Contro la decadenza usare ponti
per ciascuno e per tutti senza remore.
La cultura è una sola e non va scissa
in linguaggi nemici idee credenze
aliene disumane per contrasto.
Camminando nel sole cielo azzurro
la speranza coltivo anche se piove.
Il tempo rende inutili i pedaggi
superati dal male cambiamento
ma la storia del vero e la memoria
bisogna con coraggio ritrovare.
Il difficile vero si biforca
nella semplicità dell’altrui male
il nemico la guerra le battaglie.
Ritrovare la pace e l’altro vero
è la fine del mondo e il suo principio.
Le donne con il vento e la tempesta
che reggono la barra del timone
nella barca che affonda vita e amore
han diritto all’ascolto e all’attenzione,
per la diversità che è la ricchezza
della condivisione apprendimento.
L’avventura del fare ha nome vita
e la morte è la fine dell’agire
esistendo nell’essere e pensare.
La paura del fare è la rovina
che annullando distrugge gli altri e noi.
C’è sempre un pressappoco tradizione
che la storia notifica e continua,
l’assedia l’invenzione cambiamento
che modifica esige si distrugge.
Come se nulla fosse quietamente
accettare i pertugi e andare avanti
nella normalità senza più norme
allargando gli spunti e gli spuntoni.
Suona la verità ripercussione
pianoforte violino flauto sitar
un concerto armonia di voci e canti.